Il percorso dell’eroe comprende 12 archetipi ;  fa parte di ciò che Rolando Toro definiva “il cerchio degli archetipi” e “sondaggio allo sconosciuto

Il cerchio degli archetipi comprende  tutti i simboli universali teorizzati da Jung , che provengono dall’inconscio collettivo e fungono da guide. Rolando Toro ha proposto di celebrarli e danzarli nella vivencia di Biodanza.

Sondaggio allo sconosciuto riguarda fenomeni sorprendenti che si possono verificare dopo vivencia particolari.  Essi consistono in  sincronicità, cambiamenti improvvisi nella propria esistenza, stati di espansione di coscienza, insight , guarigioni spontanee.

Gli archetipi sono manifestazioni biologicamente fondate, connesse coi nostri istinti, con la natura e con il cosmo, come sottolineava Rolando Toro.

 

IL PERCORSO DELL’EROE  comprende i seguenti archetipi: l’Innocente, l’Orfano, il Guerriero, l’Angelo, il Cercatore, il Distruttore, l’Amante, il Creatore, il Sovrano, il Mago, il Saggio e il  Folle. E’ ispirato al libro di Carol Pearson “Risvegliare l’eroe dentro di noi” la cui interpretazione strettamente junghiana è  adattata al modello teorico di Biodanza. L’argomento é ispirato anche alle ricerche di Campbell, Mircea Eliade e Sheldrake

I 12 archetipi dell’eroe rappresentano

  • Le tappe nel ciclo della vita; si viene al mondo in una condizione di Innocenza e, passando attraverso una serie di esperienze esistenziali, si conclude con il Saggio e Il Folle, archetipi di libertà e di pienezza.
  • Le molteplici sfaccettature di un’Identità multipla e complessa; ci si può riconoscere, infatti, in più archetipi.

L’eroe è l’essere umano alla ricerca della propria identità coi suoi desideri, aspirazioni,  sogni, e incertezze.

Il percorso si svolge in 3 tappe, individuate all’origine da Campbell, ognuna con 4 archetipi; esse comportano:

-la partenza, ci si prepara per affrontare il proprio cammino

– il viaggio vero e proprio che è ricco di avventure, di opportunità, ma anche di ostacoli, di sfide da intraprendere

– il ritorno: l’eroe torna con una coscienza arricchita, viene riconosciuto e ri-integrato nella comunità umana


Michela San Pietro

La mia storia è “antica” in quanto ho visto nascere Biodanza a Milano. Era il 1989; da qualche anno seguivo delle terapie di gruppo a mediazione corporea in cui si lavorava anche con la musica e con i ritmi. Una mia compagna di corso mi ha dato un volantino che parlava di Biodanza e Rolando Toro e questo ha suscitato la mia curiosità; ho telefonato subito all’organizzatore, un eccentrico avvocato al quale dobbiamo l’arrivo di Rolando Toro in Italia, e mi sono iscritta ad uno stage (non c’era ancora il corso settimanale). Mi hanno colpito immediatamente la coerenza e la precisione delle spiegazioni teoriche di Rolando Toro, la forza della sua conduzione e l’intensità affettiva che si era creata dal modo in cui mi ha accolto e a conciare dalla ronda iniziale. Mi sono iscritta a tutti gli stage con frequenza mensile, 6 mesi dopo mi sono iscritta al corso settimanale condotto da Eliane Matuk, ho tradotto in francese le dispense della scuola svizzera, prima scuola per operatori in Europa Nel 1990 mi sono iscritta al primo ciclo della scuola Modello Rolando Toro, la prima scuola per operatori in Italia, con l’idea di approfondire le mie conoscenze e le vivencie; l’intensità vivenciale era alquanto amplificata nel gruppo della scuola; tornavo a casa un po’ sconvolta e arricchita nello stesso tempo. Non sapevo se avrei insegnato, eppure qualcosa mi attirava verso l’insegnamento; ho terminato tutto l’iter formativo con i corsi di operatore tutor e didatta e sono operatrice da circa 25 anni, tutto questo grazie agli incoraggiamenti di Rolando ed Eliane. Ho fatto varie docenze nella scuola di Milano. Ho seguito e seguo ancora diverse estensioni, con maggiore frequenza durante i primi anni di insegnamento (Biodanza , identità e i 4 elementi, Progetto Minotauro, l’Albero dei desideri, Biodanza acquatica etc.) Ho fatto varie docenze nella scuola di Milano. Ho seguito e seguo ancora diverse estensioni, con maggiore frequenza durante i primi anni di insegnamento (Biodanza , identità e i 4 elementi, Progetto Minotauro, l’Albero dei desideri, Biodanza acquatica etc.) Continuo a frequentare, quasi regolarmente, la scuola di Milano perché è la mia scuola di originein cui mi ritrovo e riconosco la serietà e il rigore metodologico, attraverso esercizi semplici, induce vivencia di estrema profondità; riconosco l’importanza dell’aggiornamento di un sistema che è sempre in evoluzione. Ritengo inoltre importante essere presente per poter sostenere, con la mia esperienza, gli allievi in formazione Ho esperienza di Biodanza con la terza età; tengo stage occasionali e, regolarmente, una specializzazione “Biodanza, il percorso dell’eroe” creata da me stessa insieme a Sonia Zavoli, dopo 2 anni di documentazione e sperimentazione, estensione approvata con una lettera dello stesso Rolando Toro. Sono socia fondatrice dell’AIPOB, associazione professionale degli operatori, che è stata costituita il 31 agosto 2014 Posso affermare di aver conosciuto il meglio di Biodanza in quanto ho ricevuto gli insegnamenti direttamente da Rolando Toro ed Eliane Matuk e ho visto nascere questo sistema con entusiasmo, con freschezza, con spontaneità; tutto è partito con amore e con estremo coraggio. Penso proprio di conservare la professionalità e i valori che questo sistema mi ha passato, Biodanza è diventata per me un sistema di vita e, ancora oggi, ricordo le parole preziose di Rolando Toro che sono entrate nelle mie cellule.

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